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Loredana Carena

Uno studio congiunto tra l’Università di Pisa e il Cnr sui papiri carbonizzati ercolanesi ha rivelato nuovi dettagli sulla figura del padre della Stoà

L’utilizzo di nuove tecnologie nel settore della ricerca storico-artistica consente di fare delle scoperte che, sino a qualche tempo fa, non sarebbe stato possibili senza tali mezzi.

E’ il caso, ad esempio, dell’applicazione della #termografia attiva su alcuni papiri carbonizzati di #Ercolano, conservati nella Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli, attraverso cui è stato possibile conoscere nuovi dettagli sulla figura del filosofo greco  Zenone (Cizio, 333 – Atene 263) fondatore dello Stoicismo, scuola filosofica ellenistica che insegna a vivere secondo il lógos divino, presente in ogni cosa. Di qui deriva un’etica del dovere razionale, in opposizione all’edonismo.

La ricerca sui papiri ercolanesi è stata condotta nell’ambito del Progetto ERC Advanced Grant GreekSchools, coordinato da Graziano Ranocchia del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, e pubblicata da Spring Nature sulla rivista ‘Scientific Reports’.

L’analisi, attraverso la termografia attiva, è stata sviluppata da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale (Ispc) e dell’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti ‘Eduardo Caianiello’ (Isasi) del Consiglio nazionale delle ricerche, su alcune fondamentali opere storico-filosofiche come la Storia della scuola stoica, la presunta Storia della scuola pitagorica e la cosiddetta Storia della scuola epicurea di Filodemo di Gadara (110 – dopo il 40 a.C.), custode o proprietario della celebre biblioteca ritrovata, alla metà del Settecento, durate gli scavi borbonici nella Villa dei Papiri di Ercolano.

“Nel papiro PHerc. 1018, contenente la Storia della scuola stoica, la famosa opera di Zenone di Cizio, la Repubblica, viene descritta come moralmente discutibile poichè vi si raccomandano pratiche sessuali e sociali considerate imbarazzanti – spiega Graziano Ranocchia – Zenone, di origine fenicia, è oggetto di scherno per la sua scarsa padronanza della lingua greca, segno del disprezzo dei greci verso gli stranieri non di lingua greca. Si riporta anche che egli, lamentatosi durante un banchetto o un bagno termale di essere stato messo vicino all’ingresso, viene accusato di infastidire i giovani con le sue chiacchiere e rimproveri, e viene deriso per la sua presunta incapacità di fornire ai presenti un semplice calderone d’acqua calda. Si rileva tuttavia che, alla sua morte, per la sua grande importanza filosofica, gli furono tributati solenni funerali pubblici”.
“Analisi e studio dei papiri carbonizzati di Ercolano” (foto ufficio stampa)

“Analisi e studio dei papiri carbonizzati di Ercolano” (foto ufficio stampa)

 

Grazie all’applicazione di tecnologie avanzate, la nuova edizione della Storia della scuola stoica di Filodemo, curata da Kilian Fleischer dell’Università di Tubinga, membro del progetto GreekSchools, contiene il 10% in più di testo greco rispetto all’edizione precedente del 1994. Ciò ha consentito di conoscere alcune caratteristiche della personalità di Zenone, asceta intento alla riflessione filosofica, e sui suoi successori come Crisippo e #Panezio, filosofo che diffuse lo Stoicismo a Roma.
Grandi sorprese hanno riservato anche altri due papiri, le cui nuove edizioni sono state recentemente pubblicate da membri del progetto GreekSchools. In particolare, la nuova edizione del papiro PHerc. 1508, curata da Eleni Avdoulou, contenente il 45% di testo greco in più rispetto al passato, ha svelato la vera natura dell’opera trasmessa. Non si tratta, infatti, di una storia della scuola pitagorica, come si era a lungo creduto, ma, probabilmente, di una storia della medicina o, meglio, di una biografia dei medici greci, tra i quali Acrone di Agrigento, fondatore della scuola medica empirica, ed Eurifonte di Cnido.
Il papiro PHerc. 1780, inoltre, grazie alla nuova edizione curata da Carlo Pernigotti, che ha restituito circa il 30% in più di testo greco, si è rivelato essere una raccolta di testamenti di esponenti della scuola epicurea, e non una storia della scuola stessa, come si era ipotizzato precedentemente.
La termografia attiva dimostra, quindi, di essere un’importante supporto nello studio dei testi antichi e, nel caso specifico, nei papiri carbonizzati che, negli anni passati, nel tentativo di svolgimento e di lettura erano stati severamente danneggiati.
“Le nuove tecnologie utilizzate dall’equipe guidata dal prof. Ranocchia, consentendo la ricostruzione di ampie porzioni di testo, prima illeggibili, senza alcun deterioramento dei papiri conciliano dunque perfettamente le fondamentali esigenze di tutela di questi materiali con quelle, altrettanto importanti, dello studio e della ricerca” – dichiara Silvia Scipioni, direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli.

Informazioni

Università di Pisa, Lungarno Pacinotti n. 43 – PISA –

T. +39 050 221 2111 – N. Verde Studenti 800018600​

(Foto ufficio stampa: “Papiro carbonizzato di Ercolano in fase di studio”)

©Loredana Carena, 13 ottobre 2025, Riproduzione riservata