Loredana Carena
A dieci anni dalla pubblicazione dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco il Dicastero per la Cultura e l’Educazione presenta alla Biennale d’Architettura Opera Aperta
La Santa Sede partecipa alla 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia con un intervento molto originale e quanto mai significativo intitolato Opera Aperta. Il progetto, con la curatela dell’architetta e ricercatrice, Marina Otero Verzier, e di Giovanna Zabotti, direttrice artistica di Fondaco Italia e già curatrice del Padiglione Venezia, propone l’architettura come atto di cura e di responsabilità condivisa, in grado di rispondere alle attuali sfide sociali ed ecologiche. L’intervento nel Padiglione della Santa Sede si può ricollegare al testo contenuto nell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’, pubblicata dieci anni fa, in cui si sottolinea la necessità di costruire un cammino comune e condiviso, dove ogni individuo riveste un ruolo importante nel proprio agire.
Lo spazio prescelto per Opera Aperta è il Complesso di Santa Maria Ausiliatrice, situato nel sestiere di Castello, che si estende su circa 500 metri quadrati e ospita numerosi elementi di rilevanza artistica e culturale. L’edificio fu costruito nel 1171 con la funzione di accogliere i pellegrini diretti in Terra Santa e, successivamente, divenne un ospedale, il più antico del centro storico. Nel 1700 il Complesso venne usato per ospitare un #asilo, una #scuola e un convitto. Nel 2001 il Comune di Venezia lo ha destinato ad attività culturali. Per i prossimi quattro anni sarà gestito dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, che ne sta curando il restauro come eredità duratura per la città e la sua comunità.

Venezia, Padiglione della Santa Sede, “Opera Aperta”, ph Marco Cremascoli
Opera Aperta trasforma il Complesso di Santa Maria Ausiliatrice in un laboratorio vivente di interventi collettivi. Durante i mesi di apertura della Biennale, l’edificio avrà una nuova vita grazie ai progressivi interventi previsti nel progetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Obiettivo principale del progetto è quello di preservare e di valorizzare l’esistente e di procedere ad un restauro conservativo.
Il Padiglione della Santa Sede sarà, quindi, uno spazio in continuo divenire e ospiterà il lavoro collettivo, accanto a quello degli studi di architettura, di associazioni e realtà vive di Venezia, che sono invitate a mettere a disposizione le loro competenze per creare un progetto aperto, offrendo una visione di speranza e di valorizzazione del mondo esistente.
I lavori di restauro dell’edificio, visibili al pubblico dal martedì al venerdì, sono affidati ad artigiani locali e restauratori specializzati nel recupero di opere in pietra, marmo, terracotta, pittura murale e su tela, stucco, legno e metallo. Le impalcature mobili acquistano la duplice funzione di mezzi per il restauro e di arredi, suddividendo lo spazio in diverse aree.
L’Università Internazionale dell’Arte, #UIA, supporta il Dicastero nel progetto Opera Aperta con una serie di workshop di restauro e di riqualificazione, il martedì e il venerdì, per trasmettere alle nuove generazioni le tecniche tradizionali e garantire la continuità dei mestieri. Sono stati, inoltre, programmati dei momenti di incontro e di scambio culturale aperti ai visitatori della Biennale e ai cittadini.
Opera Aperta coinvolge anche le università cittadine grazie alla collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, i cui studenti saranno impegnati nelle public relation, e #IUSVE, Istituto Universitario Salesiano di Venezia, che si occuperà della comunicazione. In collaborazione con il Conservatorio di Musica“Benedetto Marcello”di Venezia, sono messi a disposizione degli spazi per prove musicali e degli strumenti quali pianoforte a coda, pianoforte verticale e clavicembalo. L’uso dello spazio e degli strumenti musicali sarà a disposizione, dal martedì al venerdì, prenotando tramite la piattaforma Coopculture (www.coopculture.it).

Venezia, Padiglione della Santa Sede, “Opera Aperta”, ph Marco Cremascoli

Venezia, Padiglione della Santa Sede, “Opera Aperta”, ph Marco Cremascoli
Opera Aperta si presenta, quindi, come un lavoro in fieri dove partecipazione e scambio continui sono i fattori che ne determinano l’identità.
La presenza della Santa Sede all’edizione 2025 della Biennale di Architettura e alla prossima edizione di Biennale Arte 2026 è possibile anche grazie al main partner, #Intesa #Sanpaolo, che ha scelto di sostenere il Dicastero per la Cultura e l’Educazione in questo percorso artistico e umano. Il progetto conta anche sul sostegno di dst group, gruppo portoghese che opera nei settori dell’ingegneria e delle costruzioni.
Informazioni
19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, 10 maggio – 23 novembre 2025
PADIGLIONE DELLA SANTA SEDE
Sede: Complesso di Santa Maria Ausiliatrice, Fondamenta S. Gioacchin, 450
Titolo: Opera Aperta
Commissario: Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede
Curatori: Marina Otero Verzier e Giovanna Zabotti
Espositori: Tatiana Bilbao ESTUDIO (Tatiana Bilbao, Alba Cortés, Isaac Solis Rosas, Helene Schauer) e MAIO Architects(Anna Puigjaner, Guillermo López, Maria Charneco, Alfredo Lérida)
Progetto grafico: Estudio Herrera (Maricris Herrera)
Progetto illuminotecnico: cube.bz
Organizzazione: Comitato Giubileo Cultura Educazione, per il Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, Sua Eminenza Cardinale José Tolentino de Mendonça, Sua Eccellenza Monsignore Paul Tighe, Monsignor Davide Milani, Nicola Tomasoni, Cristiano Grisogoni
Produzione esecutiva: COR arquitectos (Roberto Cremascoli, Edison Okumura, Marta Rodrigues)
Coordinamento produzione: Erika Pisciotta e Camilla Donantoni
Coordinamento locale: Raul Betti
Studio di progettazione locale: Valentina Vettori
Assistenza nel disegno architettonico:Paco Tébui
Direzione lavori: Mattia Marzaro e Nicola Picco (restauro)
Piano della sicurezza: Davide Cassandro
Progetto elettrico: Fabio Cappellato
(Foto: Padiglione della Santa Sede, “Opera Aperta”, installatation view, ph Marco Cremascoli)
Loredana Carena, 11 maggio 2025 |© Riproduzione riservata
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